Movimento - Dietro le quinte
IL DESTINO NEL NOME (NOMEN EST OMEN)
L’uomo percepisce il tempo come trasformazione e movimento, quindi ciò che anima un orologio non può che portare nel nome stesso questo significato: movimento.
Adesso TFP intende spiegare come in un Movimento Meccanico automatico l’energia (cinetica) si trasformi in tempo, in un modo totalmente rinnovabile e pulito.
Il movimento meccanico (fig 1) appare come un oggetto complesso, di difficile progettazione e costruzione, considerando anche che deve avere un margine di errore bassissimo (circa 10 unità ogni 28.800, ovvero ± 15 secondi al giorno, ovvero 15 sec ogni 86.400 sec.). Una vera sfida!
LA RUOTA DEL TEMPO
Ma il cuore del meccanismo è semplice, tutto si riduce alle quattro ruote e all’organo di regolazione (fig. 2): il cosiddetto Treno del Tempo, che TFP indica come Ruota del Tempo, in quanto infinitamente circolare.
L’energia accumulato nella molla contenuta nel Bariletto (B) viene rilasciata – in modo regolare – grazie al controllo effettuato dall’organo di regolazione lo Scappamento (E) muovendo al passaggio le ruote che determinano la rotazione delle lancette.


ENERGIA E RUOTE
I movimenti del polso o la rotazione della corona forniscono l’energia al meccanismo dell’orologio, facendo avvolgere una molla a nastro contenuta nel bariletto (fig. 2, B); la molla rilascerà l’energia accumulata srotolandosi, e muovendo la ruota di centro (fig. 2, C), così definita in quanto posta di solito al centro del movimento.
La ruota di centro mette in movimento la successiva, definita mediana, in quanto intermedia fra la centrale e la ruota dei secondi, la cui rotazione avviene in un minuto, permettendo così il conteggio dei secondi (fig. 2, T e F).
Il numero dei denti di ciascuna ruota – per ottenere questo risultato – viene calcolato in relazione alle oscillazioni per ora dell’organo di regolazione ( o Scappamento).
Quello che fino alla ruota mediana e a quella dei secondi, sarebbe un rilascio incontrollato di energia tramite lo svolgimento della molla e di conseguenza una rotazione del tutto inutile alla misura del tempo; grazie all’organo di regolazione viene trasformato in un movimento quasi perfettamente regolare e alternato, capace di misurare il tempo: il Tic-tac degli orologi meccanici.
L’organo di regolazione, definito Scappamento, ha rappresentato nella storia dell’orologio il punto crociale di studio e innovazione; e quello più comunemente usato oggi si definisce ad ancora svizzera, dalla forma di uno dei suoi componenti (fig. 3).

DIVIDERE IL TEMPO
Lo Scappamento interagisce rispettivamente con la Ruota dei Secondi (e quindi con l’energia rilasciata dalla molla interna al Bariletto) e con il complesso Bilanciere e Spirale (Fig. 3, C e D). La forma della Ruota di Scappamento e dell’Ancora consentono un movimento alternato, ma, senza l’energia fornita dalla molla della Spirale in collaborazione con il Bilanciere, verrebbe a mancare la spinta per la semi oscillazione di ritorno di tutto il sistema.
Infatti, l’energia proveniente dal Bariletto spingerebbe l’Ancora in una direzione, ma verrebbe a mancare l’oscillazione opposta. La capacità di oscillazione isocrona, cioè il più possibile regolare e costante nel tempo, del gruppo Bilanciere-Spirale è quella che determina la sorprendente precisione degli orologi meccanici.
TANTI COMPONENTI IN POCO SPAZIO
Per consentire al Treno del Tempo di funzionare occorrono decine di altri componenti, come i perni sui quali sono montati gli ingranaggi, la Platina, che sostiene da un lato i perni e i ponti, che chiudono il lato opposto, viti, sistema per trasferire il moto dalla massa oscillante al bariletto (per gli automatici), e vari altri componenti, per ogni indicazione aggiuntiva a quella di ore, minuti e secondi.
Un movimento come il Landeron 24, nella sua esecuzione per TFP, ha un diametro di circa 26 mm, ed uno spessore inferiore ai 5 mm, ma è composto da oltre 80 componenti principali, alloggiati in così poco spazio!
LANDERON: UN ATELIER
Realizzare un congegno come il movimento Landeron 24 (fig 4) ha richiesto secoli di sviluppo tecnologico e di maestria artigianale. Il meccanismo porta il nome di una delle più note aziende svizzere, attiva con questa denominazione dal 1924 ma fondata circa 50 anni prima, producendo cronografi con il proprio marchio e movimenti per prestigiosi brand svizzeri.
La ditta – oggi proprietà della DEPA Luxury – ha sapientemente coniugato la tradizione artigianale (i componenti sono ancora oggi assemblati a mano) con moderni macchinari, che assicurano la massima qualità e precisione.
TFP è orgogliosa di utilizzare i movimenti Landeron che si sposano perfettamente con le serie limitate di TFP.
